Innesto osseo dentale? No, grazie.

Innesto osseo dentale

L’innesto osseo è una procedura utilizzata per ripristinare il volume osseo nella mandibola o nella mascella, spesso necessaria prima di posizionare impianti dentali. Sebbene questa tecnica possa essere efficace, ci sono diversi motivi per cui potrebbe non essere la scelta migliore per tutti. Ecco un’analisi dei principali svantaggi dell’innesto osseo.

L’innesto osseo dentale: le controindicazioni

innesto osseo dentale

L’innesto osseo dentale è invasivo

L’innesto osseo è un intervento chirurgico che comporta un certo grado di invasività. Questo può comportare rischi associati all’anestesia, come infezioni o complicazioni post-operatorie. Alcuni pazienti potrebbero essere ansiosi riguardo alla procedura o potrebbero preferire opzioni meno invasive.

Tempi lunghi per la crescita dell’innesto osseo dentale

Dopo un innesto osseo, i pazienti possono sperimentare un periodo di recupero significativo. La guarigione dell’osso innestato può richiedere da alcuni mesi a un anno, a seconda della complessità dell’operazione e della salute del paziente. Durante questo periodo, l’attività quotidiana potrebbe essere limitata, e i pazienti potrebbero dover seguire un regime di cura specifico.

Costo

L’innesto osseo può comportare costi elevati, specialmente se si considerano le spese per l’intervento chirurgico, il follow-up e eventuali complicazioni. Questa spesa può essere un deterrente per alcuni pazienti, in particolare quelli che hanno già budget limitati per le cure dentali.

Incertezza del risultato finale: impianto dentale non certo

Le percentuali di riuscita dell’innesto osseo dentale si attestano tra il 60-82% e sono indispensabili almeno due interventi chirurgici piuttosto impegnativi, con tempi di recupero non indifferenti.

Possibili complicazioni

Come per qualsiasi intervento chirurgico, l’innesto osseo presenta dei rischi. Questi possono includere infezioni, rigetto del materiale innestato o fallimento dell’innesto stesso. In alcuni casi, l’osso innestato potrebbe non integrarsi correttamente con il tessuto osseo esistente, portando alla necessità di ulteriori interventi.

Limitazioni nei candidati

Non tutti i pazienti sono candidati ideali per un innesto osseo. Fattori come malattie sistemiche, fumo o scarsa igiene orale possono influenzare il successo dell’intervento. Prima di procedere, è fondamentale una valutazione approfondita da parte del dentista o del chirurgo.

Quando non fare un innesto dentale?

L’innesto dentale, sebbene possa essere una soluzione efficace per ripristinare la funzione masticatoria e migliorare l’estetica, non è sempre la scelta migliore per tutti. Ci sono diverse situazioni in cui potrebbe non essere consigliabile procedere con un innesto dentale. Ecco alcuni dei principali motivi:

Condizioni mediche preesistenti

Alcune malattie sistemiche, come il diabete non controllato, malattie autoimmuni o disturbi ematologici, possono influenzare la capacità del corpo di guarire e rigenerare i tessuti. In questi casi, l’innesto dentale potrebbe non avere successo e il rischio di complicazioni aumenta.

Problemi di salute orale

Se un paziente presenta infezioni attive, come gengiviti o parodontiti, è fondamentale trattare prima queste condizioni. Procedere con un innesto dentale mentre si hanno problemi di salute orale potrebbe compromettere il successo dell’intervento e portare a ulteriori complicazioni.

Fumo

I pazienti fumatori hanno una ridotta capacità di guarigione e una maggiore probabilità di complicazioni post-operatorie. Il fumo può ostacolare l’irrorazione sanguigna e la salute dei tessuti orali, quindi è spesso consigliato interrompere il fumo prima e dopo l’intervento.

Insufficienza ossea

In alcune situazioni, l’osso mascellare potrebbe non avere sufficiente volume o densità per supportare un innesto dentale. In questi casi, può essere necessario considerare soluzioni alternative, come l’innesto osseo, prima di procedere con l’innesto dentale stesso.

Età avanzata

Seppur l’età di per sé non sia un ostacolo assoluto, i pazienti più anziani possono avere una serie di problemi di salute che complicano la procedura. È importante valutare attentamente la salute generale del paziente e discutere le potenziali limitazioni.

Allergie e reazioni ai materiali

Alcuni pazienti possono avere allergie o sensibilità ai materiali utilizzati per l’innesto, come il titanio. È fondamentale informare il dentista riguardo a eventuali allergie note per valutare le opzioni disponibili.

Costo e fattibilità

Per alcuni pazienti, il costo dell’innesto dentale e delle procedure correlate può essere un deterrente significativo. In questi casi, è essenziale esplorare opzioni più economiche o alternative per la sostituzione dentale.

Preferenze del paziente

Infine, è importante considerare le preferenze del paziente. Alcuni potrebbero sentirsi ansiosi riguardo agli interventi chirurgici o potrebbero preferire opzioni meno invasive. È fondamentale che i pazienti si sentano a proprio agio con le scelte proposte e che siano informati su tutte le alternative disponibili.

Impianto dentale con poco osso: i rischi

Quando si considera un impianto dentale in presenza di poco osso, è fondamentale comprendere i rischi associati a questa situazione. Sebbene gli impianti dentali siano una soluzione efficace per la sostituzione dei denti mancanti, l’insufficienza ossea può complicare il procedimento e influenzarne il successo. Ecco un’analisi dei principali rischi legati all’installazione di impianti dentali in caso di scarsa disponibilità ossea.

Integrazione ossea compromessa

Uno dei rischi principali quando si posiziona un impianto dentale in un’area con poco osso è la compromissione dell’integrazione ossea. Perché un impianto dentale sia efficace, deve unirsi in modo sicuro all’osso circostante. Se non c’è sufficiente osso per supportare l’impianto, potrebbe non integrarsi correttamente, portando al fallimento dell’impianto stesso.

Maggiore rischio di fallimento

La scarsa qualità o quantità di osso aumenta il rischio di fallimento dell’impianto. In assenza di un adeguato supporto osseo, l’impianto potrebbe muoversi o dislocarsi, causando dolore, infiammazione e, in ultima analisi, la necessità di rimuoverlo. Questo rischio può essere particolarmente elevato se l’impianto viene inserito senza un’adeguata valutazione pre-operatoria.

Necessità di procedure aggiuntive

Quando si riscontra una mancanza di osso, potrebbe essere necessario eseguire procedure aggiuntive, come l’innesto osseo, prima di procedere con l’impianto. Queste procedure possono comportare ulteriori costi, tempi di recupero e rischi associati a interventi chirurgici multipli. La necessità di ulteriori trattamenti può rendere il processo complessivo più complesso e lungo.

Dolore con impianto dentale

Dolore e disagio

I pazienti con poco osso potrebbero sperimentare maggiore dolore e disagio durante e dopo la procedura. La mancanza di osso può rendere l’intervento più complicato e potenzialmente traumatico per i tessuti circostanti, aumentando la sensazione di disagio post-operatorio.

Estetica compromessa

In alcuni casi, un impianto dentale posizionato in un’area con poco osso può portare a risultati estetici insoddisfacenti. La scarsa integrazione ossea può influire sull’allineamento e sulla posizione dell’impianto, compromettendo l’aspetto finale e la funzionalità del sorriso del paziente.

Infezioni

La scarsa disponibilità di osso può aumentare il rischio di infezioni post-operatorie. Se l’impianto non è sufficientemente supportato, si possono creare spazi in cui i batteri possono proliferare, portando a infezioni che possono compromettere l’impianto e la salute orale generale.

Limitazioni nella scelta degli impianti

In caso di insufficienza ossea, potrebbe esserci una limitazione nelle opzioni di impianti dentali disponibili. Alcuni impianti potrebbero non essere adatti a pazienti con poco osso, riducendo le possibilità di successo e richiedendo soluzioni alternative.

Innesto osseo dentale superato da impianti dentali con più garanzie

Esistono alternative all’innesto osseo, come gli impianti a carico immediato o l’uso di materiali sintetici o biologici per il ripristino dell’osso. Queste opzioni possono essere meno invasive e comportare tempi di recupero più brevi.

L’impianto pterigoideo

L’impianto pterigoideo è stato progettato in collaborazione con gli ingegneri bio-medici dell’azienda vicentina Btk di Povolaro di Dueville.

Si tratta di un impianto dentale lungo 15/18 millimetri e costituisce un valido strumento per la tecnica implantologica endo-ossea, che partendo dal cavo orale interessa l’osso sfenoidale

Quando ricorrere all’impianto pterigoideo

L’impianto pterigoideo si inserisce nel caso di perdita dei molari superiori e contemporanea scarsità d’osso ed ha il beneficio di evitare l’intervento di rialzo del seno superiore (ovvero l’ispessimento di una parte dell’osso della mascella tramite intervento chirurgico ed inserimento di materiale osseo bio compatibile).

I vantaggi dell’impianto pterigoideo

Gli aspetti positivi di questa tipologia di impianto dentale sono notevoli, specie pensando ai disagi e ai tempi di recupero del paziente, che con questa metodologia sono notevolmente inferiori a quelli della rigenerazione ossea richiesti dall’innesto osseo dentale.

Infatti, con l’impianto pterigoideo in pochi giorni il paziente può adottare una protesi provvisoria e nel giro di tre mesi circa una protesi definitiva fissa, stabile e duratura.

Inoltre, la percentuale di successo, ovvero di stabile inserimento dell’impianto dentale e tenuta del carico protesico a distanza di anni dall’intervento è del 97% sulla base di oltre millecinquecento casi trattati.

Il tramonto definitivo dell’innesto osseo dentale con l’implantologia iuxta-ossea

 

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L’impianto dentale risolutivo e meno invasivo

Seguendo la stessa logica di evitare interventi invasivi di rigenerazione ossea e per dare a chi ne necessita – per scarsità ossea verticale e trasversale – e in tempi brevi un prodotto funzionale e di lunga durata è stata messa a punto una nuova tecnica implantologica volta a risolvere i casi di mancanza ossea più complessi.

Che cosa rende speciale EAGLEGRID

L’implantologia iuxtaossea di cui si parla ampiamente nel sito è nata con l’obiettivo di offrire una soluzione anche a chi aveva perso le speranze.

È una griglia che si ancora all’osso in maniera orizzontale, bloccata mediante viti di sintesi in titanio alle basi ossee mascellari o mandibolari.

Nella fase di pre-produzione, le immagini Tac del paziente vengono inviate ad un centro di elaborazione che provvede alla progettazione in cad cam (virtuale su computer) della EAGLEGRID, che viene poi prodotta in modo personalizzato.

L’impianto dentale sicuro anche con poco osso grazie al titanio è un’idea sperimentata già vent’anni fa, ma che allora andò incontro ad una serie di insuccessi a causa del materiale non idoneo utilizzato.

Oggi con l’uso del titanio sinterizzato con laser ad alta intensità e grazie allo sviluppo di nuove metodologie radiografiche, che permettono la massima precisione, è possibile dare a chiunque la possibilità di avere denti fissi con carico immediato.

Tornare a masticare e a sorridere con Eaglegrid

Con EAGLEGRID anche chi porta la dentiera e non aveva la possibilità di inserire impianti ora può tornare a sorridere senza il timore che la protesi gli fuoriesca dalla bocca e può utilizzare i denti nuovi per addentare i cibi, come se fossero i suoi.

Degli oltre centocinquata casi trattati finora i alcuni pazienti anziani sono tornati a masticare e gustare cibi che da tempo avevano smesso di mangiare.

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