L’implantologia tradizionale è molto utile per correggere l’assenza di denti. Gli impianti servono a sostituire la radice del dente e la sua struttura. Eppure, i limiti legati a questa tecnica sono molti. Oggi, grazie all’innovazione e al brevetto Eaglegrid creato dal Dr. Mauro Cerea, è possibile intervenire anche nei casi di grave atrofia ossea, condizione che impedisce la possibilità implantologica.

Laureato in Medicina e Chirurgia presso l’Università degli Studi di Milano, Mauro Cerea ha rivestito l’incarico di dirigente di 1° livello presso la Divisione di chirurgia Maxillo-Facciale degli Ospedali Riuniti di Bergamo dal 1991 al 1997. Grazie a questo incarico, ha avuto l’opportunità di ampliare la visione e la conoscenza delle problematiche e delle risoluzioni chirurgiche dei problemi dei pazienti. Nel 1996 ha aperto il suo ambulatorio a Bergamo ed è diventato istruttore di corsi di anatomia e chirurgia applicata all’implantologia in diverse realtà italiane e straniere. Dal 1990 si interessa di osteointegrazione e implantologia dentale avanzata, collaborando con diverse aziende implantari italiane. Oggi è consulente scientifico presso la Eaglegrid Srl e professore a contratto di chirurgia implantare sottoperiostale presso l’Università delle Marche di Ancona.

Eaglegrid: dove non arriva la tradizione

Dove l’implantologia tradizionale risulta carente, arriva la rivisitazione in chiave digitale dell’implantologia sottoperiostale, la nuova frontiera nell’ambito specifico. Sono stati sviluppati un impianto, costruito su misura dell’anatomia e delle esigenze del paziente, e un procedimento esclusivo illustrato passo a passo da Lei.

D. Da dove nasce questa idea?

R. In passato, i pazienti con quantità di osso insufficiente erano costretti a interventi di chirurgia ricostruttiva per ricorrere al posizionamento di impianti tradizionali, mirati a ricostituire un adeguato volume di osso per accogliere gli impianti. Queste tecniche, lunghe e costose, non garantivano (e non garantiscono) un risultato implantare, specie nel lungo termine. Da qui la necessità di adottare una soluzione differente e la creazione del brevetto Eaglegrid.

Eaglegrid impianti sottoperiostali d'eccellenza

L’innovazione dal 2017

Ecco, quindi, che nel 2017 ha deciso di utilizzare l’implantologia sottoperiostale.

D. Può spiegare in maniera semplice di cosa si tratta?

R. Per spiegare al meglio e in maniera chiara il brevetto, posso dire che è un tipo di implantologia di superficie. Dopo aver esposto chirurgicamente l’osso del paziente, si provvede a posizionare una griglia in titanio (costruita su misura) che abbraccia la zona atrofica del mascellare o della mandibola, per poi bloccarla con viti di sintesi uguali a quelle usate in traumatologia maxillo-facciale per le fratture, già dotate di inserzione per la protesi provvisoria.

D. E quali sono i vantaggi?

R. Sono molteplici. Innanzitutto questa tecnica permette di realizzare un solo intervento. Offre la garanzia di avere denti fissi subito in tutti i gradi di mancanza di osso. Dopo aver studiato e approfondito le cause degli esiti negativi degli interventi di chirurgia rigenerativa, molto usata in passato e via via abbandonata per l’alta percentuale di insuccesso, ho cercato di risolverne i problemi e di adeguare l’implantologia sottoperiostale a quello che è oggi il mondo dell’odontoiatria.

Eaglegrid impianti sottoperiostali d'eccellenza

Una rivisitazione in chiave moderna

D. Possiamo quindi affermare che Eaglegrid sia una sorta innovativa di rivisitazione dei vecchi metodi implantologici?

R. Sì, in un certo senso sì, ma le griglie Eaglegrid hanno rivisitato la vecchia implantologia sottoperiostale. Il tutto ovviamente è stato reso possibile grazie anche alle innovazioni tecnologiche. L’intera progettazione e la produzione sono gestite in digitale attraverso un protocollo brevettato.

D. Quali sono le fasi procedurali?

R. Si comincia acquisendo mediante una Cone Beam o Tac i dati anatomici e somatici del paziente, facendogli indossare un’apposita dima per orientare la definizione del progetto. Le immagini tridimensionali dell’osso del paziente vengono tradotte in un modellino fisico in resina mediante stampante 3D che rappresenta la replica fedele del mascellare o della mandibola atrofica del paziente, un risultato impensabile vent’anni fa. Si disegna, poi, la geometria della griglia Eaglegrid calcolando gli spessori dell’osso, la posizione delle viti di fissaggio e i carichi che la struttura dovrà sostenere per avere denti fissi. Questa fase di lavoro si svolge in collaborazione con consulenti medici e tecnici. Per la fase di produzione fisica della griglia Eaglegrid, ci affidiamo all’innovativa Laser Melting, una stampante 3D che usa polveri di titanio medicale. Questa macchina ci garantisce una precisione elevatissima, che si traduce in un impianto fatto su misura, estremamente preciso nei confronti dell’osso che lo dovrà accogliere. La fase conclusiva consiste nella pulizia, decontaminazione e sterilizzazione del pezzo che sarà pronto per essere posizionato chirurgicamente.

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Eaglegrid: sviluppo tecnologico a servizio del paziente

D. Lo sviluppo tecnologico, quindi, è protagonista della fattibilità del brevetto…

Assolutamente sì. È lo sviluppo tecnologico, e in particolare del digitale, che ha portato all’avanzamento di questo tipo di implantologia. La precisione che si ottiene consente una visione diretta dei problemi dei pazienti. L’implantologia Eaglegrid rappresenta un impianto su misura che viene prodotto a norma di legge espressamente per il paziente cui è destinato.

D. Un brevetto che sta aiutando molti pazienti a migliorare il loro benessere?

Abbiamo trattato centinaia di casi in questi anni, registrando la massima soddisfazione sia per i risultati ottenuti sia per l’estetica delle nostre protesi dentali. In collaborazione con il Reparto di Patologia Generale dell’Università di Pisa, abbiamo sponsorizzato una ricerca per migliorare la compatibilità del titanio delle nostre griglie con l’osso e le gengive del paziente. Sono allo studio test biologici per valutare quale trattamento di superficie garantisca la miglior risposta biologica nei confronti dei nostri impianti, al fine di rendere le Eaglegrid sempre più affine alla biologia e all’anatomia dei pazienti. Inoltre, abbiamo intrapreso una collaborazione con alcuni reparti ospedalieri di Maxillo Facciale italiani per impiegare la nostra esperienza in pazienti in esiti di resezione ossea per tumori o in esiti di gravi incidenti facciali. Portare un contributo alla riabilitazione di questi pazienti ed estendere, quindi, a livello sociale la dimensione d’uso del nostro prodotto ci ripaga ogni giorno di tutti gli sforzi e degli investimenti compiuti. Queste nuove sfide garantiscono un miglioramento della qualità di vita dei pazienti e, al contempo, aumentano in noi la fiducia verso la tecnologia e la scienza al servizio della medicina.

 

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